venerdì, ottobre 19, 2007

Stasera ero di passaggio a Partenopolis e l'amico Paolo, gran personaggio nonchè grande frequentatore della gaiola, mi ha invitato a vedere:
"Il passaggio della linea" un film documentario sui treni e sul suo popolo (soprattutto di meridionali che vanno a lavorare al nord);
A tratti mi ha ricordato quei vecchi documentari anni 50 in b/n di cui non mi sovviene il regista.
è stato uno spettacolo davvero molto interessante e stimolante.

A proposito di stimoli, prima ho nominato non a caso la gaiola ; il secondo episodio di Omar Moss infatti sarà ambientato proprio in questo posto ricco di storia e di energia, dove si incrociano magicamente passato, presente e futuro.




Inoltre presto nella città dove naufragò la sirena partenope (che probabilmente aveva la pelle blu), organizzeremo la prima presentazione del numero uno, essendo uscito in sordina durante l'estate.

sabato, ottobre 06, 2007




...l'estate e le giornate ancora assolate ti fanno passare la voglia di stare vicino ad un monitor,
ma la città e i suoi gadget sanno che è una cosa passeggera e che, prima o poi,
sarai ritentato dal dio macchina...


Come ho accennato nel precedente post, alla fine di settembre si è svolto sull'isola di Procida "Il Vento del Cinema", il festival curato da Enrico Ghezzi;
il tema di quest'anno era "after life"

gli autori invitati erano:

Roger Corman, di cui ho visto il film "Sepolto Vivo" e "L'uomo dagli occhi a raggi X " proiettato di notte all'aperto su un traghetto in movimento;

Koji Wakamazu : di cui, al di là dei suoi interessanti e crudissimi film mi è rimasta impressa la sua critica alla società odierna giapponese e alcune sue impressioni su Takeshi Kitano e Shinya Tsukamoto.

Frederick Wiseman
con i suoi documentari sulle High School americane, sui manicomi e sui centri di ricerca che fanno esperimenti sui primati.

Dana Ranga con l'intervista a due cosmonauti uno russo e uno americano; mi torna sempre in mente una frase del lungo monologo del cosmonauta Story Musgrave, che ad un certo punto diceva: "...da lì ho capito di essere un uomo della spazio".

Inoltre del ricco programma e delle interessanti conferenze, mi vengono in mente filmati e documenti d'archivio di Mario Martone, Roberto Rossellini, e verso la conclusione del festival il bellissimo film di Fritz Lang. "La Leggenda di Liliom" , un vero capolavoro.